ATEISMO – UNA BIBLIOGRAFIA

storiaateismo_MinoisL’ateismo è una corrente di pensiero diffusa dall’alba dei tempi tanto è vero che i primi esempi si hanno già nell’antica Grecia ma tra il ‘600 e l’‘800 ha il suo climax, rendendo così l’ateismo più presente nel pensiero comune degli intellettuali, filosofi, ma soprattutto del popolo; provocando così una rivoluzione nel pensiero della massa. Per arrivare a questo però ci furono svariati passi precedenti: a partire dal ‘600 caratterizzato sì da segni di ateismo estremamente deboli per via della superiorità di sostenitori degli aspetti panteistici e deistici ma dove notevoli sono comunque le azioni per portare l’ateismo nel mondo, come ad esempio il trattato dei tre impostori (de tribus impostoribus), che si riferisce ai 3 patriarchi delle grandi religioni monoteiste ovvero Mose, Gesù e Maometto: fu un trattato redatto intorno alla metà del secolo, ma ripudiato dalle autorità ecclesiastiche del tempo. Nel ‘700 invece l’ateismo in forme filosofiche ha una notevole ripresa nell’Illuminismo, dove l’ateismo partecipa di un’indagine intellettuale che si ispira a due modelli, quello della ragione e quello della natura, una visione pratica per cui ciò che è osservabile dalla natura e spiegabile dalla ragione è considerato giusto. La fede di dio è sostituita dalla scienza, diffusa solo a una parte della popolazione. Finalmente si arriva all’‘800 dove si abbandonano gli ideali illuministici, pur mantenendo il pensiero laico e razionalista dell’ultimo, appropriando all’Europa e all’intero occidente un primato culturale che dura fino ai giorni d’oggi. A contrario del secolo antecedente nell’‘800 non vi si trovano più teorici dell’ateismo veri e propri ma personalità come Marx e Feuerbach sostenitori dell’ideale che nei loro scritti manifestano questo ideale, che mettono in pratica tramite l’analisi del contesto socio-culturale.

essenzacristianesimo_FeuerbachFeuerbach è considerato il padre dell’ateismo moderno: nei suoi scritti si tratta di un ateismo più teorico, dove non spiega l’alienazione dell’essere umano in proiezione religiosa ma, secondo lui la religione è conseguenza di un’ alienazione di quest’ultimo. Sempre secondo il suo pensiero l’uomo è infelice e di conseguenza proietta in un altro mondo (illusorio) la sua sofferenza, fornendo a “questo” le proprietà che gli mancano. Per Feuerbach la religione è una tappa illusoria ma necessaria per lo sviluppo dell’umanità, un passaggio da superare. Inoltre associa la religione cristiana ad una religione di sofferenza e sottomissione, poiché è organizzata intorno a un dio che soffre; nel suo libro “l’essenza del cristianesimo” parla della concezione di un dio creato dall’uomo, quindi sua proiezione, che viene portato ad una estrema perfezione; sempre nel suo trattato dimostra che tutto quello che è attribuito a dio nel reale appartiene all’uomo, invitando le masse a riappropriarsene. Feuerbach inoltre afferma che la religione impedisca all’uomo di essere realmente se stesso (per citarlo “l’uomo esiste per conoscere, per amare e per volere”) ma il tanto agognato e lodato dio non permette di eseguire questa triade di bisogni dell’essere umano.

scrittireligione_MarxEngelsMarx eccelso pensatore dell’‘800 famoso per libri come il capitale o il manifesto del partito comunista, scritto a quattro mani con Engels, è uno dei più grandi atei della storia. La sua formazione è atea da sempre e così rimane, con il suo pensiero diffuso nel mondo anche grazie ai vari regimi filo-comunisti come l’unione sovietica (e gran parte dell’est Europa), la Cina di Mao e infine Cuba di Fidel Castro. Marx considera la religione “l’oppio dei popoli”, ovvero un sedativo che aiuta a vedere un po’ di speranza e in cui il mondo operaio è sfruttato e ridotto a vivere in miseria; inoltre va contro Feuerbach perché sostiene che il suo ideale è perlopiù teorico ma soprattutto non tiene in considerazione le realtà socio-economiche. Nel suo ateismo ottimista. Marx propone una teoria che sostiene come la religione sia una sovrastruttura che è destinata a sparire insieme alla società che l’ha creata, sostenendo come dio sia creato dall’alienazione dell’uomo che proietta in un altro mondo, illusorio, la felicità che gli manca. Il suo percorso con l’ateismo è detto naturale, anche perché è nato senza credo, si dice così proprio perché è avvenuta senza una crisi diversamente da altri pensatori che perdono la fede dopo una causa dolorosa.

Boldini Beniamino

Bibliografia

  1. Storia dell’ateismo / Georges Minois
  2. Essenza del cristianesimo / L. Feuerbach
  3. Scritti sulla religione / Marx K.Engels F.

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